Il sacco nel pugilato, così come tutti gli altri attrezzi specifici utilizzati, rappresenta l' avversario. Per stabilire la distanza dall' avversario quindi dovremmo metterci di fronte al sacco, distendere il braccio anteriore (sinistro) e avvicinarci o allontanarci con piccoli passi fin quando fra il braccio teso con pugno chiuso e il sacco non si stabilisce il contatto.
Una cosa difficile da far capire a quanti iniziano a praticare la boxe, è che non ci si deve avventare sul sacco per colpirlo con tutta la forza di cui si è capaci, contenti e orgogliosi di averlo fatto oscillare da una parte all' altra con un solo colpo, perché stranamente, al contrario di quanto si crede, per imparare a lavorare al sacco, quest' ultimo ogni volta che viene colpito, se il colpo è bene eseguito, non deve muoversi, o al limite, muoversi appena.
Più riusciamo a tenerci l' avversario vicino, mentre lo stiamo lavorando, meno ci sbilanceremo pregiudicando la nostra difesa e più possibilità avremo di continuare a lavorarlo per preparare uno o più colpi determinanti.
Il pugilato non è fatto di un solo pugno, ma di un lavoro lungo e costante che varia in funzione dell' avversario.
Vere e proprie strategie che mirano a obiettivi molto precisi, ma l' argomento è lungo e più complesso, ne parleremo nel prossimo manuale, ora torniamo al nostro lavoro.
Per imparare a mantenere costante la distanza dall' avversario e rimanere in una zona di relativa sicurezza, ciò che dovremo fare sarà:
1. misurare la distanza dal sacco
2. assumere la posizione di guardia
3. colpire con il diretto sinistro
4. rientrare in posizione di guardia
Abbassare il mento, tenere le mani alte e guardare sempre l'avversario.
(Fonte: Boxe at Gleason's Gym, Edizioni Mediterranee, autore Wilson Basetta)
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