I principi del Tai Chi si basano su filosofie taoiste caratterizzate tutte da un concetto di polarità; in ogni situazione, infatti, bisogna individuare i due opposti che la compongono e questa visione vale certamente anche per l' energia. L' energia ha quindi due facce, una esteriore ed una interiore, esattamente come un' automobile ha una carrozzeria che si vede ed un motore, parte molto importante, nascosto sotto il cofano. Notiamo l' aspetto esteriore dell' energia nei movimenti, nelle attività sportive ed in ogni loro applicazione.
Esiste tuttavia, un' altra energia che possiamo definire interiore. Quest' ultima, della quale non è possibile vederne la manifestazione esterna, e che è la più difficile da esercitare ed accrescere, e la più importante per il nostro equilibrio psicofisico e lo stato generale di vitalità e di buona salute. Questa, che si alimenta direttamente dall' energia dell' Universo, circola naturalmente dentro il nostro corpo ma è complesso imparare a governarla per riuscire a guidarla, a concentrarla, ad usarla coscientemente. La filosofia taoista dice: chi vince gli altri è potente, chi vince se stesso è forte.
Questo significa che coloro che vincono gli altri sono si potenti, ma solo esteriormente, ma coloro che riescono a vincere su loro stessi sono forti interiormente. Gli antichi libri scrivevano che alla morte di un individuo comune soltanto una piccola percentuale della sua energia è stata sviluppata. L' uso completo dell' energia interiore è storicamente attribuito soltanto ai grandi saggi che avevano raggiunto lo stadio dell' illuminazione. Questi saggi chiamati Maestri dai loro discepoli, dicevano che questa energia non era soltanto in loro ma in tutti e che la differenza stava solo nel fatto che i Maestri si erano applicati con sacrificio, gli altri no.
(Fonte: Shin Dae Woung, Scuola di Kung fu vol. 2, Edizioni Mediterranee)
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