sabato 4 maggio 2013

I punti deboli della tradizione delle arti marziali.



Secondo Bruce Lee nelle arti marziali è da sempre presente un forte elemento di imitazione, che si manifesta sia negli istruttori che negli allievi, ed è un elemento che in linea generale è presente in ogni uomo. E' anche legato alle tradizioni rigide che stanno dietro ai vari stili. Gli innovatori nelle arti marziali sono veramente pochi.

Ogni insegnante naturalmente cerca di portare acqua al suo mulino dicendo che il suo stile è il migliore. C'è una certa tendenza all' istituzionalizzazione degli stili. Ogni stile finisce per avere dei propri modelli ritmici che caratterizzano tutte le sue tecniche.

Per Bruce Lee, gli stili non considerano il combattimento per quello che è veramente, in quanto chi li crea mette insieme una fantasiosa combinazione di tecniche che allontana l' atleta dalla realtà del combattimento che in realtà è molto più naturale.

Per Bruce Lee la maggior parte degli atleti che si dedicano alle arti marziali, quando si allenano non fanno altro che eseguire una sorta di rituale. Fanno cioè delle cose che sono in qualche modo simili a ciò che si fa quando si combatte sul serio.

I movimenti nel combattimento vero, in realtà cambiano di continuo, non rispecchiano quindi degli schemi. Il combattimento reale è qualcosa di vivo. Quando ci si trova in una situazione in cui si rischia la vita è improbabile che si cerchi di rimanere fedeli agli schemi che si seguono quando ci si allena. Questo è veramente molto difficile. Quindi l' utilità di questi schemi è quanto meno criticabile.

Per Bruce Lee esiste la libertà, dove non è presente una sorta di condizionamento meccanico.

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