A distanza di nemmeno un secolo un devoto discepolo di Confucio, Chan San Feng, sviluppò un suo sistema di combattimento che avrebbe poi dato vita al moderno T' ai chi Chuan, la più importante tra le scuole morbide di Kung fu. Si dice che Chan restasse affascinato di fronte al combattimento tra un serpente e una gru: nonostante la gru attaccasse da tutte le posizioni, il serpente, con rapidi movimenti, riusciva sempre ad evitare gli attacchi, fino a prevalere alla fine. Impressionato, vivamente, Chan, basandosi sull' osservazione dei movimenti dei due animali, creò un arte di combattimento più morbida chiamata nei-chia, o sistema interno, in cui venivano completamente modificate le potenti forme della scuola esterna di Shaolin.
Nel tempio della Nuvola Bianca, tra le montagne ad ovest di Pechino, si formò così una scuola di arti marziali in cui il nei-chia era alternato con tutta una serie di esercizi preparatori detti ch' i kung. Con la nascita del nei-chia si profilava la futura frattura tra le due grandi concezioni riguardo al Kung Fu, rappresentate dalle due scuole principali: la Scuola esterna dura e la Scuola interna morbida. L' una risentiva dell' insegnamento zen di Ta Mo a Shaolin e affermava uno stile morbido e potente. L' altra risentiva dell' influsso taoista ed affermava principi più vicini a quelli proposti dai Giapponesi col concetto di Ju (cedevolezza)
Col passare del tempo, il disordine interno, con il conseguente rifugiarsi di popolazione civile nei monasteri, fece si che per la prima volta elementi estranei all' ambiente religioso si potessero avvicinare alle scuole di arti marziali. In questi fatti si profilava il futuro sviluppo del Kung Fu che, pur svuotandosi progressivamente delle implicazioni filosofiche, trovando una più vasta base di praticanti, doveva raggiungere dimensioni ancora più significative.
(Fonte: John Armstead, Kung fu di Okinawa vol. 1, Edizioni Mediterranee)
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