Il kendo è un'arte marziale giapponese, evolutasi dalle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai nel kenjutsu. Kendō significa letteralmente La via della spada.
Storia
Kendo,
Il cammino della spada, esprime l'essenza delle arti di combattimento giapponesi. Dal suo primo governo, durante il periodo Kamakura (1185-1233), l'utilizzo della spada, insieme all'equitazione e il tiro con l'arco, sono stati tra i maggiori interessi nella preparazione militare dei diversi clan che si contendevano il territorio. Il kendo si sviluppò sotto una forte influenza del buddismo zen, per cui il samurai sentiva l'indifferenza della propria vita nel bel mezzo della battaglia, la quale era considerata necessaria per la vittoria nei combattimenti individuali (si veda il concetto buddista della realtà illusoria della vita e della morte). A partire da quei tempi molti guerrieri sono stati rappresentati nella pratica del kendo, gli stessi che costituirono le prime scuole tra cui Itto-Ryu (scuola della spada unica) e il Muto (scuola senza spada).
Oggi al posto delle
katane si usano delle spade di legno i bokken per i kata mentre per gli esercizi comuni si usa lo shinai (composto di quattro stecche di bambù) e si indossa una robusta armatura (bogu). Concetti come il Mushin o mente vuota sono diffusi dal buddismo zen e sono l'essenza del kendo. Fudoshin o mente impassibile sono concetti attribuiti al dio Fudo Myo-Ō (Acala), uno dei cinque re della luce nel buddismo shingon. Nel 1920, la Dai Nippon Butoku Kai l'organizzazione promotrice della fondazione giapponese di arti marziali ne ha cambiato nome da gekiken (spada che colpisce) in kendo.
Equipaggiamento
Lo shinai è una rappresentazione della vera spada giapponese (katana) ed è formato da quattro stecche di bamboo tenute insieme da parti in pelle. Si utilizza anche una variante moderna dello shinai realizzata in fibra di carbonio rinforzata da strati di resina.
Nella pratica dei kata si utilizza anche una spada di legno massiccio, in giapponese bokutō spesso chiamato
bokken dagli occidentali.
I colpi sono portati sia con il lato (la lama) che con la punta dello shinai o del bokutō.
L'armatura (bōgu) protegge specifiche parti del corpo che fanno d bersaglio ai vari colpi: la testa, i polsi ed i fianchi. La testa è protetta da un elmo stilizzato chiamato men, con una griglia metallica detta men-gane a protezione della faccia, una parte di spessi strati di pelle e tessuto a protezione della gola (tsuki-dare) e dei lembi di tessuto imbottito a protezione delle spalle e di parte del collo (men-dare ). Gli avambracci, i polsi e le mani sono protetti da guanti di tessuto imbattivo chiamati kote ).
Il torso è protetto da un corpetto chiamato dō mentre il punto vita e la zona inguinale sono protetti dal tare , costituito da dei lembi di tessuto posti in verticale. La parte centrale del tare è generalmente coperta da una sorta di etichetta, in giapponese zekken o nafuda, che riporta il nome del praticante ed il
Dojo (o la Nazione) a cui appartiene. Il tare non rappresenta un possibile bersaglio ma è solamente una protezione da colpi accidentali ed errati.
Vestiario
L'abbigliamento indossato sotto
il bōgu comprende una giacca chiamata kendogi - o keikogi - e l'hakama, una sorta di ampia gonna-pantalone.
Un asciugamano di coteno detto tenugui viene avvolto intorno alle testa, sotto il
men, per assorbire il sudore e fare in modo che il men venga calzato comodamente.
(Fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)