mercoledì 24 aprile 2013

Le diverse facce delle arti marziali.



Da quando gestisco questo blog ho avuto modo di comprendere meglio le arti marziali sotto diversi aspetti. Avevo già letto diversi libri, fra cui Jeet Kune Do di Bruce Lee da cui prende il nome questo stesso blog. Ma la mia continua ricerca di video, mi ha portato a comprendere aspetti delle arti marziali che mi sfuggivano.

Ho notato che gli atleti che si dedicano alle arti marziali si possono distinguere quanto meno in due categorie. Da un lato gli atleti veri, che sono dei veri sportivi, o dei maestri di grande valore nell' arte che hanno studiato. Dall' altro ci sono dei veri e propri picchiatori, e sono questi che spesso vincono nelle sfide fra scuole. Infine, ma si tratta forse di un numero meno cospicuo di persone ci sono dei veri fanatici.

Di solito quando scelgo i video per il blog, scarto tutti quelli che sono troppo violenti, comprese le sfide fra scuole. Non mi sembra il caso di farli vedere agli utenti. Nessuno vi vieta di cercarveli per conto vostro però.

Un aspetto che non viene trascurato dai veri maestri è quello filosofico. Ad esempio vi siete chiesti mai qual' è la filosofia del Karate?

Filosofia del Karate

Gichin Funakoshi interpretò il -kara- del Karate-dō con il significato di -purificare se stessi da pensieri egoisti e malvagi, perché solo con una mente e coscienza limpida il praticante può comprendere la conoscenza che riceve-. Funakoshi riteneva che il karateka doveva essere -interiormente umile ed esternamente gentile-. Solamente comportandosi umilmente si può essere aperti alle molte lezioni del Karate. Questo può essere fatto solamente attraverso l'ascolto ed attraverso la ricezione delle critiche. Egli considerava la cortesia di primaria importanza. Diceva che -il Karate viene propriamente applicato solo in quelle rare situazioni in cui uno deve davvero atterrare qualcuno o essere da lui atterrato-. Funakoshi ha ritenuto insolito per un appassionato l'utilizzo del Karate in uno scontro fisico reale più di una volta nella vita. Egli disse che i praticanti di Karate -non devono mai essere facilmente trascinati in una lotta-. Resta inteso che un colpo scagliato da un vero esperto potrebbe significare la morte. Risulta chiaro che coloro i quali fanno un uso distorto di ciò che hanno imparato portano disonore a se stessi.

(fonte: Wikipedia, l' enciclopedia libera)

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