Fu durante il soggiorno a casa dei miei nonni che cominciai a frequentare la scuola elementare, e dopo un po' divenni intimo amico di un mio compagno di classe. Anche questo era destino che cambiasse il corso della mia vita, poiché il mio compagno di classe era il figlio di Yasutsune Azato, un uomo sorprendente che era fra i più grandi esperti nell' arte del karate di Okinawa. Il maestro Azato apparteneva ad una delle due classi più elevate delle famiglie shizoku di Okinawa: gli Udon erano della classe più elevata ed equivalevano ai daimyo nei clan fuori da Okinawa; i Tonochi erano capi ereditari di città e villaggi. Era al secondo gruppo che Azato apparteneva, occupando la sua famiglia questa posizione elevata nel villaggio di Azato, situato fra Shuri e Naha. Il loro prestigio era così grande che gli Azato erano trattati non come vassalli del primo goveranatore di Okinawa, ma piuttosto come intimi amici su una stessa posizione.
Il Maestro Azato non solo era insuperato in tutta Okinawa nell' arte del Karate, ma eccelleva anche nell' equitazione, nella scherma giapponese (kendo), e nel tiro con l' arco. Egli era, inoltre, un brillante studioso. Fu una fortuna per me essere sottoposto alla sua attenzione ed infine ricevere la mia prima lezione di Karate dalle sue eccezionali mani. A quel tempo la pratica del Karate era proibita dal governo, così le lezioni dovevano tenersi in segreto, ed agli allievi era severamente proibito dai maestri di parlare con chicchessia del fatto che stavano imparando l' arte. Dirò di più su questo argomento più avanti; per il momento è sufficiente notare che la pratica del Karate allora poteva essere effettuata solo di notte ed in segreto.
La casa di Azato era situata distante da quella dei miei nonni, dove ancora vivevo, ma una volta che il mio entusiasmo per l' arte cominciò a far presa, la notte non mi sembrava mai troppo lunga. Fu dopo un paio d' anni di pratica che capii che la mia salute era migliorata considerevolmente, e che non ero più il fragile bambino che ero stato. Il Karate mi piaceva, ma più di ciò, mi sentivo indebitato con l' arte per il mio incrementato benessere, e fu intorno a questo periodo che cominciai a considerare seriamente di fare del Karate-do un modo di vivere.
(Fonte: Karate Do, il mio stile di vita, Edizioni Mediterranee, autore: Gichin Funakoshi)
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