sabato 9 marzo 2013

Lo studio nella boxe nella difesa personale.



Ricordo il mio primo libro di Karate, comprato quando ero ancora un bambino alle scuole elementari. In quel libro quando si parlava della potenza e della validità del Karate, si ipotizzava la possibilità che un Karateka dovesse affrontare un temibile rivale, un esperto di boxe.

Se si considera la boxe, come sport da combattimento, alcune caratteristiche dei praticanti diventano subito evidenti. La loro preparazione fisica è ottimale: sono veloci, potenti e muscolosi.

Un pugno di un esperto di boxe è un pugno che fa veramente male. Inoltre sono abituati a portare non un solo colpo ma diversi colpi di fila. La stessa cosa avviene anche nel kung fu Wing Chun, seguendo però un altro metodo.

Bruce Lee, grande maestro, attore, ed inventore del Jeet Kune Do, integrò lo studio della boxe nel suo sistema di difesa. Lo fece perché ne aveva capito l' importanza.

Effettivamente una cintura nera di Karate, se dovesse combattere in una rissa con un pugile, potrebbe anche essere sconfitto. Dovrebbe infatti tenerlo lontano con i calci, unica arma di difesa che potrebbe realmente portare la situazione a suo favore.

Se consideriamo sport da combattimento come il Full Contact, notiamo subito che i pugni della boxe sono stati inseriti in quest' arte marziale.

Chi pratica la difesa personale, dovrebbe studiare allora un po' di boxe? Io penso di si. Anche provare a mettere in pratica la tipologia di allenamento della boxe non sarebbe in fondo una cattiva idea.

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