A contribuire alla diffusione delle arti marziali in tutto il mondo è stato il cinema. In particolare certe stelle del cinema.
Tutto è cominciato con la rivoluzione lanciata da Bruce Lee con i suoi film, per poi passare ai suoi successori.
Nel cinema di Holliwood c'è però una certa passione per la violenza ed il sangue, che non fa realmente parte della tradizione delle arti marziali.
E' vero che le arti marziali sono fondamentalmente dei sistemi di combattimento, però è anche vero, e basta pensare al Karate, che servono a sviluppare l' equilibrio psico-fisico di una persona.
Certe scene di sangue, che si vedono nel cinema, non le vedrete mai in palestra. Semmai le potreste vedere in qualche combattimento da strada.
C'è stato un periodo in cui anche nella mia città, si parlava di combattimenti clandestini, legati a un giro di scommesse, in cui i lottatori esperti si confrontavano quasi all' ultimo sangue.
E' un po' quanto succede quando si parla del vero Kumite, o delle sfide fra scuole, alle volte all' ultimo sangue, che sembra ci siano state davvero – perlomeno in passato - .
Esistono poi arti marziali come l' aikido ed il Krav Maga, la cui filosofia di base è legata soprattutto all' autodifesa.
Anche nel kung fu gli stili interni come il Tai Chi, prevedono delle tecniche più morbide, meno violente rispetto agli stili esterni,
Altra cosa che distingue la realtà dal cinema, è che soprattutto ultimamente i personaggi di molti film i cui protagonisti praticano le arti marziali godono di una sorta di invulnerabilità.
Nessun commento:
Posta un commento