lunedì 4 marzo 2013

Cosa ho imparato in otto anni di pratica di kung fu?



Ho già accennato più di una volta che abito a Catania. Una città in cui di certo non mancano le palestre di arti marziali. Per una lunga serie di ragioni però, diversi anni fa, circa otto, ho scelto di cominciare ad allenarmi da solo. Ed ho cominciato acquistando un manuale sul kung fu Wing Chun.

Sicuramente praticare da soli comporta dei problemi che in palestra non si hanno, però certe volte può risultare più conveniente provare da soli. Se si ha perseveranza nel corso degli anni la curiosità iniziale può diventare una vera e propria passione.

Cosa ho imparato nel corso degli anni, dalla pratica del kung fu e recentemente anche di altre arti marziali? Ho compreso innanzitutto che spesso non ha senso studiare un' infinità di tecniche, perché in caso di combattimento reale certe volte possono servire anche poche tecniche.

Un' altra cosa di cui mi sono reso conto è che i colpi con la mano aperta, possono rappresentare un ottimo sistema per farsi rompere le mani da un avversario.

Ho capito pure che se si migliora e si fanno dei progressi, bisogna sempre essere consapevoli di quali sono le proprie reali potenzialità in caso di un combattimento. Credersi forti e preparati ad un vero e proprio scontro non ha molto senso, perché potrebbe capitarvi di rimanere realmente sorpresi e di essere non sconfitti, ma brutalmente picchiati.

Allenandosi costantemente si comprende che l' allenamento nelle arti marziali, oltre che alla difesa personale serve ad altro. Rafforza lo spirito, inteso come carattere ed equilibrio psicologico, e ci porta a comprendere cose di noi che prima non conoscevamo.

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