Il combattimento libero è una forma di studio e d' allenamento, dove i contendenti hanno la possibilità di muoversi con quasi totale libertà per quanto riguarda l' impiego delle tecniche offensive o difensive. Lo scopo è riprodurre il più fedelmente possibile una eventuale situazione di contrasto – dove potrebbe essere in gioco la propria vita – e allenarsi con gli elementi che si sono appresi, per raggiungere la maestria nell' arte.
La pratica assidua permette al soggetto di acquisire una sicurezza psicologica, che si riflette poi nel suo comportamento. E' però molto importante tenere presente che il combattimento libero, sia in palestra (allenamento), sia in una competizione sportiva (agonistico), non è mai quel conflitto reale (difesa personale) che può accadere nelle circostanze più diverse e in momenti inaspettati, comportando conseguenze imprevedibili e quindi non descrivibili nell' analisi seguente.
Possiamo utilizzare una formula matematica (equazione di primo grado) per sintetizzare e avere una visione globale delle componenti che determinando il risultato in un combattimento.
Y= nx + c(a + b)
dove y= variabile dipendente; rappresenta il risultato finale del combattimento.
x= variabile indipendente, include ogni variabile sconosciuta, compresa la quantità (n); rappresenta l' avversario.
c=termine noto; rappresenta l' effettiva capacità combattiva del soggetto ed è idealmente il fattore costante dell' equazione.
a= un coefficiente degli elementi tecnici autogeni ed esogeni.
b= coefficiente delle condizioni psico-fisiche dell' individuo
(Fonte: Tang Su Do, karate coreano tradizionale, edizioni mediterranee, autore : roberto daniel villalba)
Nessun commento:
Posta un commento