domenica 9 giugno 2013

Allenarsi da soli. La distrazione.



Quando parlo di distrazione, non mi riferisco alla distrazione del famoso romanzo di Alberto Moravia. Se ci si allena da soli può subentrare ad un certo punto l' effetto distrazione.

Questa è una cosa che può succedere soprattutto nell' ambito del lavoro di ricerca. Quanto ti alleni da solo svolgi un intenso lavoro di ricerca, compri libri nuovi, studi tecniche.

Può succedere però di esagerare, di perdere di vista il vero scopo di questo tipo di ricerca, cioè trovare gli stili e le tecniche più adatti in base alle proprie attitudini e di darsi ad una sorta di shopping compulsivo.

Faccio un esempio. Volevo imparare un po' di Karate. Ho comprato un manuale molto semplice che spiegava le tecniche di base. Non mi soddisfava però.

Guardando altri libri, uno mi aveva colpito molto. Era un libro sul Karate di Okinawa. L'ho comprato. Si è rivelato un ottimo libro.

Poi però ho notato dei libri sul Karate Coreano. Li ho comprati. Gran bei libri. Scritti veramente bene. Da soli sarebbero bastati per portare avanti un ottimo allenamento.

Pensavo però spesso che il Giappone ha dato un contributo importante al Karate è così ho comprato i primi sei volumi di un' enciclopedia sul Karate Shotokan.

Complessivamente nei libri che ho acquistato ci sono tanti di quei Kata che non basterebbero trenta anni per studiarli tutti. Questo è ciò che volevo spiegare in questo post, fondamentalmente.

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