giovedì 17 ottobre 2013

Intonando strani incantesimi...



Intonando strani incantesimi, la badessa avvolse accuratamente intorno al polso del bambino un talismano di carta gialla con dei caratteri sconosciuti. Dopo aver preso un po' d' acqua da un vaso di vetro posto ai piedi della statua della Dea Carpa, gli spruzzò il polso. 

 Improvvisamente sugli avambracci del bambino comparvero i segni di tre lunghe dita, scure e ossute, come se qualcosa o qualcuno stesse cercando di soffocare la forza vitale.

 “Ah, ecco qual è il problema. Tuo figlio è posseduto da uno spirito maligno. Lascia che la Dea Carpa lo reclami come figlio adottivo e lo spirito oscuro se ne andrà”. 

 Sbalordita, mia madre si ricordò improvvisamente, che la notte in cui si era addormentata fuori di casa, aveva scorto una figura indistinta sulla porta, proprio un attimo prima di rientrare. Lì per lì aveva attribuito l' origine dell' ombra alla scarsa attenzione con cui la domestica stendeva abitualmente il bucato sul balcone, ma poi quest' ultima le aveva fatto notare che quella sera non aveva messo nulla ad asciugare. 

 Solo più tardi mia madre venne a scoprire che in quel vicolo, durante la Seconda Guerra Mondiale, i giapponesi avevano sparato ad un prigioniero in fuga, uccidendolo. 

 Dopo una semplice cerimonia, che consistette nell' accensione di tre candele rosse e di nove bastoncini d' incenso, mio fratello fu additato dalla Dea Carpa. Ormai nessuno spirito malvagio avrebbe più osato fargli del male. 

 Nel cuore di mia madre si riaccese la fiducia e la speranza. Diede a suo figlio i prodotti medicinali a base di erbe che gli erano stati prescritti e, per la prima volta in tre settimane, il bambino cadde in un sonno profondo. In capo ad una settimana era guarito. 

 Da allora in poi a mio fratello fu proibito per sempre di mangiare le carpe. Continua... 

 (Fonte: Sat Chuen Hon, Qigong taoista, editore pisani.)

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