venerdì 11 ottobre 2013

Ancora sulle origini e la storia del Kung Fu.



Nel corso della dinastia Han, le arti marziali si svilupparono e diventarono più simili allo sport; si cominciarono a vedere le prime rudimentali protezioni. Le armi furono perfezionate e la spada a doppio taglio subì un' evoluzione più marcata. 

 Nell' epoca Tang vi fu in Cina un ulteriore sviluppo delle arti marziali. Un nuovo sistema di esame per la selezione degli ufficiali, grazie al quale gli esperti di Kungfu potevano ottenere cariche di prestigio e paghe migliori, portò all' incremento della pratica e dello studio delle arti marziali. 

 Nel corso della dinastia Song, e della successiva dinastia Ming, il Kungfu ebbe una vasta diffusione a livello popolare sia come tecnica di difesa, che come pratica ginnica. Vi fu anche un proliferare di un gran numero di scuole e associazioni, spesso rivali. 

 Divenne molto conosciuta il Leitai, una competizione a mani nude, che avveniva su un palco rialzato. Si perdeva in caso di K.O., o se si veniva spinti fuori dall' area di combattimento dall' avversario. 

 I combattimenti non erano privi di regole, ma non era raro che le sfide finissero in duelli all' ultimo sangue. 

Nell' epoca Ming furono scritti anche importanti testi sulle arti marziali che rappresentano dei veri e propri classici i cui principi restano validi ancora oggi. 

 Fra il 1611 ed il 1911 comparvero molto stili: il Taiji, il Bagua, il Tongbei ed il Tanglang. Nacquero anche delle società segrete come il Loto Bianco, La Lancia Rossa e il Pugno della Suprema Armonia. 

 (Fonte: Antonio Casarella, Kung Fu Wushu, Editore De Vecchi)

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