Un' atleta esperto si muove con facilità, anche durante lo sforzo massimo. Non si muove in modo goffo.
Un atleta che si muove goffamente, che non riesce a trovare la distanza giusta e calcola di continuo, non può arrivare a sorprendere l' avversario, che fa sempre trapelare le sue intenzioni, senza riuscire a trovare la giusta coordinazione.
Un atleta che ha coordinazione, si muove invece con grazia e fluidità, quasi che entri ed esca dall' azione slittando senza sforzi.
Agisce quindi con tempestività ed i suoi movimenti hanno ritmo. Riesce quindi ad imporre all' avversario un ritmo complementare. Può anche utilizzare questo ritmo a suo vantaggio grazie al perfetto controllo dei propri muscoli.
Surclassa l' avversario, grazie alla propria iniziativa, e si muove convinto di quel che fa, sicuro della vittoria e fiducioso.
La potenza
E' precisa soltanto la manovra fatta da un atleta capace di non perdere l' equilibrio. Il corpo dell' atleta deve essere così forte da rimanere ben bilanciato durante l' azione.
In un corpo potente gli impulsi nervosi fanno contrarre un numero di fibre sufficiente, e impulsi inibitori riducono la resistenza dei muscoli antagonisti. Questo rende ottimale sia l' efficienza, che la forza.
Può capitare che un atleta che debba affrontare una situazione che non gli è familiare tenda a mobilitare eccessivamente le forze muscolari. Compia quindi uno sforzo superiore al necessario.
E' potente non l' atleta forte ma quello che sa usare la forza con rapidità.
(Fonte: Bruce Lee, Jeet Kune Do, Edizioni Mediterranee)