Per ridurre al minimo il pericolo di un contrattacco è necessario far procedere l' attacco da una finta.
Un leggero movimento della mano, un colpo a terra con il piede, possono causare una situazione che compromette la coordinazione. E' un meccanismo riflesso, e nemmeno anni e anni di esperienza atletica possono eliminare gli effetti degli stimoli estranei.
Tuttavia una finta non è efficace se non costringe l' avversario a muoversi. Il successo deriva semplicemente da un movimento attacco.
Le finte efficaci sono quelle decise, espressive e minacciose. Nel JKD è costruito sulle finte e sulle azioni ad esso legate. La finta è un affondo simulato che porta l' avversario a parare in modo corrispondente. E mentre esso si occupa delle parate, la mano dell' attaccante si allontana dalla sua, che è intenta a parare. La finta è composta da un affondo falso e da un affondo vero evasivo.
L' affondo falso è un braccio in estensione con un movimento leggero del busto. L' affondo vero viene eseguito con un allungo. L' affondo falso deve sembrare vero al punto da indurre l' avversario a contrastare la minaccia. L' affondo falso deve sembrare vero per convincere l' avversario ad eseguire la parata.
Se precedono un calcio e l' avanzamento da lontano le finte vanno effettuate col braccio esteso. Se le esegui dopo una parata, puoi raggiungere l' avversario senza dover fare un allungo, tieni il braccio flesso e spostati provvedendo alla copertura con la mano arretrata.
(Bruce Lee, Jeet Kune Do, Edizioni Mediterranee)
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